CONTRIBUTI
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A.N.P.I ( Associazione Nazionale Partigiani d Italia ) | ||||||
Riccardo Nencini (Presidente del Consiglio Regionale Toscano) | ||||||
Padre Enzo Fortunato (Sacro Convento di San Francesco In Assisi) | ||||||
Rita Torsellini | ||||||
Padre Massimiliano G. Rosito (Opera di S. Croce) | ||||||
Missionarie dell'Immacolata - Padre Kolbe | ||||||
Hanna Suchocka (Ambasciatore della Repubblica di Polonia presso la Santa Sede) | ||||||
Il Cantico delle Creature di San Francesco d'Assisi | ||||||
Papa Benedetto XVI ad Auschwitz | ||||||
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L
adesione dell A.N.P.I ( Associazione Nazionale Partigiani d
Italia ) a questa importante mostra vuole essere un riconoscimento a
coloro che hanno lottato contro le barbarie dei nazifascisti e per chi,
come padre Kolbe, pagò con la propria vita, nel campo di concentramento
di Auschwitz, il Suo impegno per un mondo più giusto. L'artista Bianca Nelli è citata come "Bianca P." nel libro "Voci dalla storia" di Laura Antonelli. |
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La Toscana ha per sua natura storica
e culturale una vocazione allarte che oggi sta dando i suoi
frutti più prolifici. Dal 2000 il Consiglio regionale
nel cuore del capoluogo toscano - espone, nella propria sede, opere
pensate e ideate nella nostra regione, che partono da luoghi di eccellenza,
fonte di ispirazione e di input continui per poi propagarsi
nello spazio più ampio: sia europeo che mondiale. Anche questa
mostra sottolinea una stagione dellarte sempre pronta a prendere
dal passato fondamentali insegnamenti di libertà per guardare
al futuro con maggior determinazione e consapevolezza. Auguro agli
artisti, con il loro impegno creativo, di continuare a fornire i colori
della speranza nel gioco del mondo dove cè davvero bisogno
di poesia e di sogni dipinti anche per capire lenigma di cui
spesso, o sempre, è ammantato.
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Riccardo Nencini
Presidente del Consiglio Regionale della Toscana |
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FIGLIO DI SAN FRANCESCO
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Fra i figli di
San Francesco, San Massimiliano Kolbe rappresenta quella Santità
di cui oggi abbiamo bisogno. LAmore per lAltro, declinato
nellAmore per gli Altri. E questa la Teologia del vissuto;
e questa la Santità della vita. San Massimiliano Kolbe, nel ricordarci che solo lAmore crea, esprime la sintesi dei valori Francescani. Ci aiuti questa Santità a far sì che i nostri gesti siano animati da una Carità creativa |
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Padre Enzo Fortunato
Sacro Convento di San Francesco In Assisi |
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SOLO LAMORE CREA E L ARTE UNISCE
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Larte ha
sempre accompagnato ed espresso lamore in tutte le sue forme fin
dai tempi più lontani, fin dai lontani graffiti nelle caverne
con i quali l uomo dimostrava la gioia di vivere ed il desiderio
di riprodurre ciò che vedeva. Con il passare dei secoli larte
e la spiritualità si sono trovati sempre più vicino fino
a voler riprodurre la fede in Dio e nel Creato ed artisti come Giotto
hanno potuto fermare nel tempo con il loro pennello la vita dei Santi
che, come San Francesco, sono giunti fino a noi. San Francesco, piccolo e Grande Santo che con la Sua immensa fede ha cantato lamore verso le Sue creature lodando Dio, che è riuscito a comunicare questo sentimento attraverso il muro del tempo e dello spazio fino ai giorni nostri, illuminando con il Suo pensiero la vita di tanti esseri umani. Solo l Amore crea e lArte unisce perché gli artisti hanno sempre trasmesso, attraverso le loro opere, valori universali, da far acquisire a coloro che verranno, unendo ciò che è stato a ciò che sarà. E nel buio degli anni che precedettero la Seconda Guerra Mondiale spicca con forza la figura di Padre Massimiliano Kolbe figlio di quellamore che San Francesco ha donato a tutti noi. Innamorato della Madonna, fondò a Roma, assieme ad altri sei confratelli, la Milizia dellImmacolata, associazione religiosa per la conversione di tutti gli Uomini per mezzo della Madre di Gesù, ed in Polonia vari giornali, fra cui il Cavaliere dell Immacolata creando anche Niepokalanòw, la città di Maria. Ma tutto fu travolto da quella immane valanga di odio scatenata dal Nazismo. Questa mostra vuole ricordare questo Padre Polacco che offrì la Sua vita in cambio di quella di un prigioniero nel campo di Auschwitz, dove si è consumato uno dei più grandi genocidi di tutta l Umanità, vuol ricordare coloro che sono stati spazzati via da una distruttiva follia collettiva, perché ciò che è stato non si dimentichi mai. Ma vuole anche esprimere questo spirito di continua rinascita che, come un lungo ponte, congiunge un secolo ad un altro e che risorge dalle ceneri di una terribile guerra con un arcobaleno di pace. Un arcobaleno che, in una giornata piovosa, Papa Benedetto XVI ha visto d improvviso apparire in cielo durante la Sua visita ad Auschwitz, mentre stava pregando presso le lapidi dei prigionieri caduti e la cella di Padre Kolbe. |
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Rita Torsellini
Toscana Arte |
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MASSIMILIANO KOLBE EROE DI OSWIECIM E BEATO DELLA
CHIESA
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Non credo sia
un caso che i dodici dipinti ad olio della signora Bianca Nelli su vita
e morte del padre Massimiliano Kolbe, francescano polacco dei frati
minori conventuali, siano piovuti dal cielo inventivo ed artistico della
pittrice Bianca Nelli sulla mia scrivania. Vi dirò subito che
anche io sono un francescano e che, trovandomi negli anni dell
ultimo conflitto mondiale nel Sacro Convento di Assisi, prima come studente
di ginnasio (1940 1945) e poi come novizio, dovendo emettere
la mia professione semplice con i voti, non ebbi alcun dubbio ad assumere
come nome di religione quello di Massimiliano, in memoria ed omaggio
al Padre Kolbe. Anche se non l avevo mai incontrato personalmente, molte circostanze strane o meglio sarebbe dire provvidenziali, mi legavano a Lui. Ne citerò alcune. A Roma avevo abitato e studiato nella stessa Pontificia Facoltà Teologica di San Bonaventura, allora in via San Teodoro 42, ove Padre Kolbe aveva abitato, studiato e istituito insieme ad altri sei Confratelli la Milizia dell Immacolata. Qualche anno più tardi, già sacerdote e in ferie da miei parenti a Fiuggi, avevo avuto occasione d incontrare più volte nel convento del vicino Piglio e di godere della grande amicizia del Padre Quirico Pignalberi, frate dalla vita semplice, cofondatore della Milizia e ingegnoso costruttore di un grande presepio con personaggi semoventi chera unattrazione per tutta la gente del Lazio. Nel 1971,essendo a Firenze di famiglia religiosa nel celebre convento di Santa Croce, già da dieci anni chiamato a dirigere la Rivista e le edizioni Città di Vita, il Padre Ministro Generale Vitale Bommarco, in visita capitolare della Provincia Toscana, e quindi anche alla Redazione di Città di Vita, inopinatamente e senza esitazione alcuna mi affidò il compito di pubblicare in prima edizione mondiale tutti gli scritti di Padre Massimiliano Kolbe, tradotti dal polacco da quel carissimo e docile frate anche lui padovano come il Padre Vitale Bommarco, cioè Padre Cristoforo Zambelli, che per tre anni ha avuto la pazienza, una volta la settimana, di venire a Firenze per seguire e rileggere gli impaginati e aggiungere o accorciare note, e preparare i vari tipi di indici per i tre volumi di 3300 pagine complessive, curate con il nostro amore e l intelligenza grafica del già mio carissimo Ugo Fontana: copertina e pagine degne della più alta tradizione editoriale europea. 3300 pagine su carta uso India, in formato tascabile, contenente per lo più lettere, ma anche appunti di meditazione, di viaggi, di invenzioni scientifiche come il miglioramento dei telegrafi a lunghe distanze (1917) o macchine spaziali per voli interplanetari con tanto di realistici progetti riportati in volume, nonché fondazione di nuove Città dell Immacolata come quella in Giappone a Nagasaki, ove la Sua rivista uscì in lingua nel tempo di appena un mese, con l aiuto del Clero Buddista. Padre Massimiliano Kolbe, un uomo con appena mezzo polmone, aveva creato nella Sua Patria Niepokalanòw ossia la Città dell Immacolata, dove si stampava e distribuiva in proprio un quotidiano politico-religioso; sera costituito un corpo di pompieri, sempre i primi a correre dovunque fosse segnalata una necessità. Una città funzionante in tutte le direzioni. Ebbene, quest uomo, allavvento dei nazisti, internato nel campo di Auschwitz e sequestrate tutte le attrezzature della Sua città, non esitò, nell agosto del 1941, a chiedere, in una delle tante decimazioni, di andare a morire nel bunker della fame in luogo di un sergente polacco che scelto per tale supplizio, venendo fuori dal gruppo aveva esclamato a voce alta : Povera moglie mia, poveri figli miei. Ebbene, anche questo sergente, salvato dal Padre Kolbe, ho avuto la fortuna di incontrare e abbracciare a Roma in quello stesso luogo chera stato la Pontificia Facoltà Teologica di San Bonaventura in via San Teodoro n. 42, il giorno stesso che Giovanni Paolo II aveva portato agli onori degli altari in San Pietro il nostro carissimo e irripetibile Padre Massimiliano Kolbe, ossia il 10 Ottobre 1982. Per chiudere, mi piace riportare alcune poche righe di una delle Sue lettere da me pubblicate: Sono stato in molte nazioni, ho visto tante cose, ho parlato con diverse persone, ma credetemi: non vi è niente di più adatto per curare i mali del nostro tempo che il nostro Serafico Ordine, se esso con coraggio, prontezza, rapidità e costanza svilupperà e diffonderà lo spirito del nostro Padre San Francesco. |
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Padre Massimiliano G. Rosito
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Le Missionarie sono attente
ai segni dei tempi e alle necessità del mondo come Maria di
Nazaret,
e operano dentro la realtà di popoli e culture diverse. |
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Bologna 1954. Tre giovani poco più che ventenni con gioia
e con profonda trepidazione iniziano un cammino nuovo. Ai loro occhi
si spalanca un orizzonte che affascina e sconcerta. Incomincia una
storia, la storia delle Missionarie dellImmacolata - Padre
Kolbe. |
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Missionarie dellImmacolata
- Padre Kolbe
Viale Giovanni XXIII, 19 - Borgonuovo I - 40037 SASSO MARCONI - BO Tel. 0039-051/678 20 14 - Fax. 0039/051-678 44 89 www.kolbemission.org - www.kolbemission.org - e-mail: info@kolbemission.org |
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S. MASSIMILIANO MARIA KOLBE
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Egli ripeteva
sempre ai suoi compagni di prigionia nel campo di concentramento di
Auschwitz: Lodio non è forza creativa; solo lamore
crea
Queste sofferenze non ci spezzeranno, ma ci aiuteranno a
diventare sempre più forti. Queste parole sono le parole chiave per comprendere latteggiamento di Massimiliano Kolbe, il suo comportamento eroico, che come sempre accade in questi casi suscita da una parte ammirazione e dallaltra incomprensione. Lincapacità di comprendere queste parole riguarda sia il mondo contemporaneo, dove si tende ad evitare il sacrificio, ma riguardava anche quel periodo, infatti come descrive uno dei prigionieri: Fu uno shock enorme per tutto il campo. In queste condizioni, in cui regnava il principio dellodio e della distruzione delluomo e della sua dignità, latteggiamento di Massimiliano richiamava allamore, un principio in quel tempo praticamente dimenticato e rifiutato. Come ricorda nella sua testimonianza uno dei compagni di Massimiliano Kolbe: Ci rendemmo conto che qualcuno tra di noi, in quella oscura notte spirituale dellanima, aveva innalzato la misura dellamore fino alla vetta più alta Lamore era stato contrapposto alla morte, lodio come forza distruttiva mentre lamore come forza creativa. Nel mondo contemporaneo abusiamo della parola amore, nei maggior parte dei casi si tratta di un diverso significato dellamore, spogliato dal suo vero significato, senza la sua profondità, limitato al semplice piacere, addirittura alledonismo. Nel comportamento di Massimiliano Kolbe vi è amore autentico, che nasce dallInno alla carità, inclusa nel salvifico piano di Dio: E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per essere bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. Giovanni Paolo II diede di ciò espressione nella sua omelia in occasione della canonizzazione di Massimiliano Kolbe il 10 ottobre 1982. Vide questo sacrificio di Massimiliano Kolbe in piena sintonia con il sacrificio di Cristo: Proprio per questo la morte di Massimiliano Kolbe divenne un segno di vittoria. E stata questa la vittoria riportata su tutto il sistema del disprezzo e dellodio verso luomo e verso ciò che è divino nelluomo, vittoria simile a quella che ha riportato il nostro Signore Gesù Cristo sul Calvario. Noi, la gente del presente, siamo pronti a considerare un comportamento di questo tipo, il sacrificare cioè, in nome dellamore, la propria vita per un altro, come un atteggiamento non moderno, che non contiene il pensiero e il comportamento delluomo contemporaneo. Tuttavia questo sacrificio ebbe luogo proprio in tempi moderni, a metà del XX secolo, durante la vita di tanti noi, e quindi appartiene alla storia moderna e attuale e non ai tempi remoti. Latto di canonizzazione di Massimiliano Kolbe ha sottolineato in modo singolare lattualità dellatteggiamento damore nei confronti del prossimo nelle condizioni presenti. Questa era la prima canonizzazione fatta da Giovanni Paolo II, ed allo stesso tempo la prima di un martire polacco da quasi 50 anni. Giovanni Paolo II ha deciso di scegliere Massimiliano Kolbe e con ciò lo ha posto come esempio per luomo contemporaneo. Egli fece perfino una domanda: Non possiede proprio una tale morte una particolare, penetrante eloquenza per la nostra epoca? Non costituisce essa una testimonianza particolarmente autentica della Chiesa nel mondo contemporaneo?. Massimiliano Kolbe fu un segno del tempo, del nostro tempo. Questa canonizzazione assumeva inoltre un particolare significato alla luce del contesto polacco. Giovanni Paolo II la fece nel periodo in cui in Polonia vi era lo stato dassedio. Quando, dopo il periodo della nascita di Solidarnosc, un movimento di liberazione fondato sullo spirito cristiano, le autorità comuniste fecero introdurre con forza lo stato dassedio, esse cancellarono la libertà riconquistata con tanta difficoltà, imprigionarono numerosi oppositori, introdussero molti limiti alla libertà personale. Non si sapeva come sarebbe proseguita la situazione. La canonizzazione di Massimiliano Kolbe ebbe in questo contesto una dimensione profondamente simbolica, ricordandoci che la situazione in cui luomo si rivolta contro luomo non appartiene soltanto al passato. Giovanni Paolo II sottolinea che la santità di Massimiliano Kolbe è costruita del materiale specificamente polacco: Questo è il frutto particolare del tempo suo, a cui guardano i secoli passati e che, nello stesso tempo, apre lavvenire. ( ) Se la storia della Nazione si spiega anche con il contributo che i santi hanno dato, allora la storia della Polonia nel XX secolo non la si può capire senza la figura del Padre Massimiliano, martire di Os´wie,cim. Penso, che proprio nel contesto dello stato dassedio in Polonia, della cancellazione della libertà dellindividuo e dei cittadini, Giovanni Paolo II disse queste parole significative: Questodierno Santo è uscito dal centro stesso dellumiliazione delluomo per luomo, dellumiliazione della sua dignità, della crudeltà e dello sterminio. Questo Santo grida quindi, con tutta la sintesi del suo martirio, per il coerente rispetto dei diritti delluomo e anche delle Nazioni, poiché, infatti, fu figlio della Nazione, i cui diritti sono stati terribilmente violati. Massimiliano Kolbe è un santo contemporaneo, che ha capito il vero messaggio dellamore. Vorrei quindi ringraziare cordialmente gli organizzatori della mostra, per la volontà di avvicinare la persona di Massimiliano Kolbe in occasione dellanniversario dei 25 anni della sua canonizzazione. Il mondo contemporaneo ha bisogno incessantemente di ricordarsi dellamore ed è questo il significato di questa mostra. Attraverso la persona di Massimiliano Kolbe essa ricorda che lamore delluomo ha vinto lì dove sembrava trionfare lodio e il disprezzo per luomo. I santi sono i segni dei tempi e questa mostra lo ricorda chiaramente. |
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Hanna Suchocka
Ambasciatore della Repubblica di Polonia presso la Santa Sede |
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Il
Cantico delle Creature di San Francesco d'Assisi |
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Altissimu, onnipotente bon
Signore, Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione. Ad Te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo ène dignu te mentovare. Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature, spetialmente messor lo frate Sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significatione. Laudato si', mi Siignore, per sora Luna e le stelle: in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle. Laudato si', mi' Signore, per frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le Tue creature dài sustentamento. Laudato si', mi Signore, per sor'Aqua. la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta. Laudato si', mi Signore, per frate Focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte. Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba. Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore et sostengono infermitate et tribulatione. Beati quelli ke 'l sosterranno in pace, ka da Te, Altissimo, sirano incoronati. Laudato si' mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male. Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate. |
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Papa Benedetto XVI è ad Auschwitz per pregare presso la cella di Padre Kolbe e presso le lapidi dei caduti. É un giornata grigia e piovosa ma ad un tratto nel cielo appare un arcobaleno che, come un lungo ponte, congiunge un secolo ad un altro e che risorge dalle ceneri di una terribile guerra, come un segno di pace | ||||||
Rita Torsellini
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