Contributi

  MARIA DI NAZARETH

Talvolta, guardando le stelle, in notti buie come queste, rischiarate solo dalla luce della luna. mi viene in mente che proprio in una notte cosi' fredda, Maria di Nazareth ha dato alla luce Gesu'.
Maria, che ha spalancato all' umanita' le porte della salvezza, Maria che ha sempre obbedito alla parola di Dio anche quando un angelo Le annuncio' che sarebbe diventata madre del Salvatore, senza conoscere l'uomo, Maria che ha sopportato in silenzio tutto il dolore del Mondo attraverso il martirio e la morte di Suo Figlio.
E' a Lei che tutti noi ci rivolgiamo quando abbiamo bisogno di aiuto, e' Lei che ci da' conforto nei momenti oscuri della nostra vita .
Maria, Madre di Cristo, e' anche la nostra Madre, ed e' Lei, con la Sua purezza, che ha schiacciato sotto il Suo Piede il Serpente che aveva tentato la donna da cui tutti noi discendiamo, Eva.
Oggi pero' quel serpente ha rialzato lentamente la testa e sta seminando il Male in tutto il mondo. Guerre, carestie, genocidi ci lasciano quasi indifferenti e talvolta fanno parte della pagina di un giornale gia' letto.
Ogni uomo che viene ucciso da un altro uomo rinnova il sacrificio di Nostro Signore ed il dolore di tutte le donne che, come Maria, perdono i loro figli . Dobbiamo scuoterci da questo torpore che ci rende insensibili e far si' che la morte di Gesu' non sia stato vana.
 
 
Rita Torsellini     
   
 
  Padre Roberto Tassi
LA MENZOGNA DELL'ANTICRISTO
 
 
           Mario Luzi, Epifania  
  Notte, la notte d ‘ansia e di vertigine
quando nel vento a fiotti interstellare,
acre, il tempo finito sgrana i germi
del nuovo, dell’intatto, e a te che vai
persona semiviva tra due gorghi
tra passato e avvenire giunge al cuore
la freccia dell’anno … e all’improvviso
la fiamma della vita vacilla nella mente.
Chi spinge muli su per la montagna
tra le schegge di pietra e le cataste
si turba per un fremito che sente
ch’è un fremito di morte e di speranza
.
  In una notte come questa,
in una notte come questa l’anima,
mia compagna fedele inavvertita
nelle ore medie
nei giorni interni grigi delle annate,
levatasi fiuto’ la notte tumida
di semi che morivano, di grani
che scoppiavano, ravviso’ stupita
i fuochi in lontananza dei bivacchi
piu’ vividi che astri. Disse: è l’ora.
Ci mettemmo in cammino a passo rapido,
per via ci unimmo a gente strana.
 
Ed ecco
Il convoglio sulle dune dei Magi
muovere al passo dei cammelli verso
la Cuna. Ci fu ressa di fiaccole, di voci.
Vidi gli ultimi d’una retroguardia frettolosa.
E tutto passo’ via tra molto popolo
e gran polvere. Gran polvere.
Chi andò, chi reco’ doni
o riposa o se vigila non teme
questo vento di mutazione:
tende le mani ferme sulla fiamma,
sorride dal sicuro
d’una razza di longevi.
Non più tardi di ieri, ancora oggi.

 
tratto da: "Tutte le poesie"
edizione Garzanti - Gli elefanti