Contributi
 

Attraverso questa mostra, la pittrice Bianca Nelli ha messo ben in luce il particolare legame tra Francesco d’Assisi e Massimiliano Kolbe: il giullare di Dio e il cavaliere della regina.
Due elementi emergono in modo speciale nella loro vita: la presenza della Madonna e l’amore per Dio e i fratelli fino al dono totale di sé. San Massimiliano è un autentico figlio di san Francesco: l’ha imitato nella sua vita evangelica, nella scelta della povertà e opponendo all’amore del potere il potere dell’amore.

Le due corone di Massimiliano Kolbe

Massimiliano Kolbe è rappresentato in due quadri della mostra, essi ricordano entrambi un avvenimento particolare della sua vita: le due corone.
Ne “La Madonna Nera” vi è il piccolo Raimondo Kolbe che, a 10 anni, ha la visione radiosa e gioiosa di Maria che sorridendo gli porge la corona bianca e la corona rossa chiedendogli: quale vuoi? Il piccolo Kolbe non ha esitazione e risponde subito: le voglio tutte e due.
Ne “Le due corone” vi è padre Massimiliano Kolbe prigioniero nel campo di Auschwitz e Maria con le due corone nell’atto di riceverle da lui... o forse gliele porge di nuovo per coronare la sua fedeltà?
Cosa ha fatto Kolbe delle due corone, come le ha conquistate o “donate” ad altri? A 21 anni, quando era a Roma e stava studiando per diventare sacerdote, ha fondato il movimento della Milizia dell’Immacolata per “conquistare tutti i cuori a Cristo attraverso Maria”. Egli diceva: “L’amore non può restare chiuso nei limiti del cuore, ma incendia, infiamma altri cuori”. Per questo è andato in Giappone, in Corea, in India, ha sognato di andare in tutto il mondo... E i continenti che non ha visitato personalmente li ha raggiunti con il cuore: “Bisognerebbe non dimenticare che sotto il sole non esistono solo la Polonia e il Giappone, ma che un numero ancor più grande di cuori palpita oltre le frontiere di questi paesi. Non possiamo lasciar da parte nessuna nazione, nessun popolo...”
Dall’est all’ovest Massimiliano ha amato Dio e ha annunciato il Vangelo con la parola e con i moderni mezzi della comunicazione. Egli affermava: “Occorre operare con tutti i mezzi, compresi quelli più moderni, anche le trasmissioni radio, i films e tutto quello che in qualisiasi tempo si potrà inventare per illuminare le menti e per infiammare i cuori”. L’apostolato editorale, secondo il desiderio di Kolbe, può far giungere l’ideale della Milizia dell’Immacolata nei due emisferi e in tutto il mondo. Attraverso il suo amore all’Immacolata, egli mette il cuore in una rotativa, nelle onde radio, in tutto il suo apostolato. Nelle sue mani la scienza e la tecnica hanno un cuore, come lo ha avuto la natura per Francesco... È il nuovo cantico delle creature prodotte dall’uomo e che raccontano l’appassionata storia tra Dio e l’uomo.
A 47 anni, con un supremo atto d’amore, Kolbe dona spontaneamente la sua vita nel campo di concentramento di Auschwitz per un fratello sconosciuto: l’amore vince l’odio. Un padre di famiglia ritorna alla sua casa e i nove prigionieri che muoiono con lui nel bunker ricevono il dono della vita eterna.

La sorgente della vera felicità

La forza motrice di tutta la vita di Massimiliano è stata la passione per la salvezza di tutti gli uomini, scaturita dalla partecipazione intima alla passione di Cristo che, per la salvezza dell’uomo, ha condiviso la sua stessa vita fino al dono totale di sé sulla croce. Egli diceva : ”La croce è scuola di amore” e anche “La croce è la sorgente della vera felicità”.

Tutta la vita di Kolbe è nel segno della croce, anche in modo visivo.
All’inizio della sua vita e alla fine, come sostengono alcuni, egli ha visto la Madonna (dimensione verticale)
Il suo apostolato si è esteso sempre più, dall’est all’ovest (dimensione orizzontale)
Volendo tracciare un grafico della sua sua esitenza, non si traccia forse un segno di croce? Il centro è l’Amore di Cristo: “Facendoci guida di molte anime e tutte portarle a Dio per mezzo dell’Immacolata. Bella missione per la quale torna conto di vivere, lavorare, soffrire e anche morire”.

Quello che emerge dagli scritti e dalla testimonianza di Kolbe è che la croce è fonte di vita, di gioia, di pace per tanti cuori. Molte volte Massimiliano parla della gioia, della felicità: “Tutti bramano la felicità e aspirano ad essa, ma pochi la trovano perché la cercano là dove non esiste... il cuore dell’uomo è troppo grande per poter essere riempito dal denaro, dalla sensualità oppure dal fumo della gloria... Esso desidera un bene più elevato, senza limiti e che duri eternamente. Ma questo bene è soltanto Dio”.

“Amate l’Immacolata, ed ella vi farà felici” (Kolbe)

L’eredità di San Massimiliano Kolbe

Il “segno” che ha avvolto e attraversato tutta la vita di Kolbe e che continua a dare vita ancora oggi è il suo ideale mariano e missionario.

La vita, l’apostolato, la morte di Kolbe sono ancora oggi un segno per tante persone che, affascinate dal suo ideale, si consacrano a Maria nello spirito della Milizia dell’Immacolata e seguono Cristo per le strade del mondo.
L’ideale di Massimiliano Kolbe vive ancora oggi nel cuore di tante persone e in tanti Istituti che si ispirano a lui e continuano il suo ideale mariano-missionario in ogni parte del mondo. Tra essi vi è l’Istituto delle “Missionarie dell’Immacolata - Padre Kolbe” ( HYPERLINK "http://www.kolbemission.org" www.kolbemission.org) e dei “Missionari dell’Immacolata - Padre Kolbe”.

Il sogno di Massimiliano Kolbe è anche il nostro:
“La felicità di tutta l’umanità in Dio: ecco il nostro sogno”

Enrichetta Petteruti
Missionaria dell’Immacolata - Padre Kolbe
"http://www.kolbemission.org" www.kolbemission.org