|
|
|
|
ARTE
E SPORT
Due espressioni di una cultura da salvare
|
|
|
|
|
|
Nel
momento grave in cui nell' area orientale di questo nostro inquieto
mondo si
concentrano strumenti pronti a fornire prove sinistre della loro capacita'
distruttiva in
una guerra destinata a coinvolgere popoli di razze diverse, di religioni
diverse, di culture diverse nel piu' aberrante degli scontri che l'uomo
possa aver escogitato nel nome della propria civiltà, in questo
momento grave dunque si leva il nostro appello culturale. E' una iniziativa
modesta ma sincera che, collaudata a Firenze in molte edizioni clamorosamente
affermatesi per gli alti valori espressi, la Regione Toscana oggi
rinnova nella sede fiorentina di Palazzo Panciatichi sventolandone
i simboli in una mostra d' arte dedicata allo sport; vale a dire a
due espressioni - arte e sport - di civile vitalità che nessuno
ha diritto di cancellare in nome di qualsiasi ideologia, di qualsiasi
interesse o, meglio, di qualsivoglia disinteresse. Siamo qui dunque
a mostrare il nostro amore per la vita di una cultura insopprimibile
che gli artisti invitati o selezionati propongono in queste sale e
vi fanno scudo con le loro presenze ancora entusiaste contro l' accumularsi
degli incubi di cui si è fatta satura l' atmosfera.
La mostra, attivata come caloroso omaggio alle figure " immortali"
di due campioni in assoluto del ciclismo - Gino Bartali e Gastone
Nencini dei quali si espongono i principali cimeli che documentano
le tante vittorie conquistate con le loro biciclette sulle strade
del mondo - porge nel campo dell' arte testimonianze irripetibili
di affetti quali sono quelle di Pietro Parigi, di Libero Andreotti,
di Pietro Annigoni, di Primo Conti, di Leone Tommasi, di Riccardo
Tommasi Ferroni, di Antonio Berti, di Giovanni March
e quelle
ancor vive di Enzo Faraoni, di Marcello Tommasi, di Salvatore Cipolla,
di Giuseppe Innocenti, di Bianca Nelli ( e del loro gruppo dedito
alla esaltazione del paesaggio toscano)
e di tanti altri ancora.
E persino di giovanissimi coinvolti nell' entusiasmo e nel monito
dell'ora. |
Tommaso Paloscia
|
|
|
|
|
|
Gino
Bartali e Gastone Nencini
|
|
GINO
BARTALI
Il grande Gino, con le sue rilevanti doti di fuoriclasse, è
stato oltretutto un ambasciatore del nostro paese nel periodo che
segui' il secondo conflitto mondiale.
Egli rappresento' l' Italia andando a vincere un po' per tutto il
mondo; in particolare fece eco la sua grande vittoria al Tour del
1948, dove insieme alla maglia gialla, riporto' il successo in ben
sette tappe.
Il grandissimo campione, nato a Ponte a Ema e cresciuto nella societa'
AQUILA, è
stato nella sua vita di atleta un esempio per molte generazioni di
corridori, visto quanto è stata lunga e brillantissima la sua
carriera di SUPER
Gino ha vinto tutto, ( a parte il mondiale, che a quei tempi, veniva
fatto svolgere su circuiti adatti a soli velocisti ), ripetendosi
a distanza di anni; infatti vinse il suo primo campionato italiano
nel 1935 ed un suo quarto titolo nel 1952, dopo diciassette anni !
Si puo' dire che non ci sia stato nessun campione che abbia vinto
due Tour de France a distanza di dieci anni, come lui fece nel 1938
e nel 1948, ma la vittoria - oltre i suoi tre giri d' Italia e tantissime
altre corse - che ne esaltò le sue grandi doti., fu il suo
terzo successo alla Milano - Sanremo nel 1950, all' eta' di trentasei
anni; nella citta' dei fiori riusci' a surclassare i migliori velocisti,
fra i quali Van Steenbergen.
Sul grande Gino e' stato scritto molto, ma poco ci si e' soffermati
su quanto avrebbe potuto vincere se non fosse stato fermato, nel periodo
della sua pienezza atletica, dalla seconda Guerra Mondiale.
GASTONE
NENCINI
Purtroppo, la
prima che ci fa pensare quando si ricorda Gastone e' che ci lasciò
troppo, troppo presto; se ne andò cosi', come quando aggrediva
il gruppo per andarsene in fuga
.. Ma da noi amici e dagli
sportivi viene ricordato come fosse ancora con noi
..
La sua carriere di campione e' scritta a lettere d' oro nella storia
del ciclismo.
Atleta possente e coraggioso, riusci' con il suo comportamento ad
entrare nel cuore della gente , che ne apprezzava il suo irriducibile
agonismo.
Attaccante nato, rese dura la vita a tanti campioni non appena passo'
professionista. Molti direttori sportivi di allora, si ricorderanno
bene quante strategie preparate a tavolino fece saltare con i suoi
imprevedibili attacchi.
Le sue grandissime vittorie al Giro del 1957 ed al Tour del 1960,
Gastone se le guadagno' lottando tappa per tappa, anticipando il
ciclismo moderno.
Schivo di ogni compromesso, fu amato dal " gruppo " proprio
per la sua grande lealta'.
Se ha lasciato un buon ricordo come campione, non da meno è
quello di galantuomo!
|
|
Alfredo
Martini
|
|
|
|
|
Attualità
di un ricordo
|
|
L'iniziativa
della quale si è fatto promotore il Centro di "Cultura
Toscana Arte ",
organizzando un'interessante Mostra presso la Regione Toscana, Palazzo
Panciatichi, ha abbinato due affascinanti tematiche, costituite rispettivamente
dall'Arte e dallo Sport.
Merita ricordare come tale iniziativa fa seguito alle precedenti collettive
organizzate e promosse da parte del Centro "Cultura Toscana Arte",
quale omaggio a grandi personaggi che nel mondo dell'Arte e delle
Arti figurative hanno illustrato la nostra città, quali in
particolare il Maestro Pietro Annigoni e lo Scrittore Piero Bargellini.
Del resto, e con questo chiudo questa brevissima nota, voglio ricordare
che il sommo Poeta Giacomo Leopardi illustrò con inimitabili
versi l'accostamento tra le due tematiche riprese dall' odierna Mostra,
versi che qui di seguito mi piace richiamare
"Che non può un'a/ma ardita se in forti membra ha vita?". |
|
Avv.
Vittorio Fotii
|
|
|
|
|
|
Arte e sport per il Giubileo
( Dal catalogo
della Mostra " Artisti per il Giubileo " Aprile - Maggio
2000 )
|
|
Siamo
entrati nel fatidico Duemila, una data che è sempre sembrata
così lontana.
"Arriverà nel Duemila", si diceva di qualche corridore
che si attardava troppo durante le corse ciclistiche, ma adesso nessuno
lo dice più. E finisce anche un Millennio, carico di esperienze,
di emozioni, di bene e di male che l'uomo ha trascinato con se, dopo
la nascita di Cristo, per poi purificarsi con l' Anno Santo; l'anno
del perdono, l'anno del Giubileo.
lo sono un uomo di fede, oltre che uno sportivo, ed ho una speranza:
che gli uomini si accettino con le loro diversità, con le loro
difficoltà etniche e religiose e si aiutino gli uni con gli
altri, come facemmo tanti anni fa, durante una corsa. lo e Fausto
Coppi, passandoci una borraccia piena d'acqua; e non conta chi fu
il primo, ma il gesto di solidarietà, l'amore e il rispetto
reciproco.
Ringrazio perciò gli artisti di Toscana Arte, Nelli, Innocenti
,Lini e Tommasi, che mi hanno dato la possibilità di unire
l'arte e lo sport, esprimendo il mio pensiero e di appoggiare ciò
che stanno facendo; una mostra, una manifestazione che raccolga tutte
le diversità artistiche in un abbraccio universale.
Ed in questo, niente è sbagliato, e niente è da rifare.
|
|
Gino
Bartali
|
|
|
|
|
L'incubo,
il rivale
|
|
M'
incalza egli alle spalle, mi tampina.
La sua ombra entra nella mia,
progressivamente la sovrasta,
la ingloba, se l' appropria -
massa
d' oscurità che insieme produciamo
percorrendo quel lembo
di città, in quel momento,
sotto quella obliqua vampa -
nembo che poi si sbiocca,
si sfilaccia, si dissolve
entrando noi ciascuno dentro la propria notte
nella sua agonia, nella sua grazia
verso lo stesso termine, l'alba.
Oh quante vie per una sola meta.
Quanti virgulti per una sola fiamma. |
Mario
Luzu
tratto da Mario Luzi "Tutte le poesie"
Garzanti Editore
|
|
|
|
|
|